Ironwoman di casa nostra!
in triathlon  del 26 aprile 2024
di redazione
Sabato 3 giugno 2017 si svolgerà la gara internazionale di triathlon Medio (meglio conosciuta nel circuito Ironman come 70.3) denominata Championship 2017 del circuito Challenge Family. Tra gli atleti in gara anche la nostra Melinda Pugliese.
foto Ironwoman di casa nostra!

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Sabato 3 giugno 2017 si svolgerà la gara internazionale di triathlon Medio (meglio conosciuta nel circuito Ironman come 70.3) denominata Championship 2017 del circuito Challenge Family, che si svolgerà a Šamorín (Slovacchia) in un bellissimo centro sportivo che sorge lungo il corso delle acque del Danubio. Le gare di triathlon sono la sintesi di tre sport differenti e prevedono il passaggio, senza interruzioni, da una frazione all'altra, dimostrando capacità quali forza e resistenza, perseveranza e determinazione ma anche buone capacità coordinative e sportive, dovendo confrontarsi in attività completamente differenti tra loro, quale il nuotare, il pedalare ed il correre. Un’attività non deve prescindere dall’altra perché sono tre sport che si fondono in uno soltanto e in questa specialità, tutto deve essere fatto completamente in solitaria, pena la squalifica.

Il “70.3” è la somma delle distanze in miglia delle tre discipline del triathlon: nuoto 1,2 mi (1,9 km) , bici 56 mi (90 km), corsa 13,1 mi (21,07 km) e la Championship 2017 è la gara riservata a tutti gli atleti del mondo che si sono classificati nelle gare Medio tenutesi nel corso di tutto l’anno 2016 nel circuito Challenge Family nelle diverse nazioni del mondo. L’invito è riservato a quegli atleti che hanno totalizzato i migliori sei tempi per ciascuna categoria (fascia di età) nella variante gara Medio.

Lo scorso anno, in maggio, l’atleta Melinda Pugliese della squadra di triathlon Freedogs di Castellana Grotte partecipava alla gara Medio in Salou Costa Dorada, Spagna, classificandosi come sesta nella sua categoria e quindi conquistando il diritto a partecipare, alla gara, nell’anno successivo, a Šamorín, che ad oggi, conta circa 1.000 atleti provenienti da tutto il mondo.

“Partecipare a una gara come quella tenutasi a Salou mi ha regalato grandi emozioni - racconta Melinda Pugliese - quest’anno l’emozione si è raddoppiata a un misto di tantissime altre sensazioni. So che non mi capiterà più nella vita di partecipare a una gara simile, per cui vorrei godermela anche perché è stata un’occasione inaspettata quella di aver la possibilità di partecipare a una gara mondiale insieme ad alcuni dei migliori atleti professionisti e non. Io sono piccola cosa rispetto a loro ma cercherò di fare del mio meglio, nelle mie possibilità, con la consapevolezza che per me resta un gioco, una sfida con me stessa”.
 

“Vorrei ringraziare indistintamente tutti coloro che hanno nuotato, pedalato (anche il gruppo MTB) e corso con me e sono davvero tanti - ha continuato Melinda - Gli allenamenti mi hanno permesso di fare amicizia con i più diversi atleti amatoriali, anche di diverse squadre, oltre la mia, e vorrei ringraziarli per i loro consigli e per la loro compagnia, per le risate e per gli incoraggiamenti nei miei momenti di sconforto. Sono così tanti che in rappresentanza di ciascun gruppo, vorrei ringraziare per il nuoto il capitano dei master, Giuseppe Andresini che mi ha fatto faticare lasciandomi nuotare senza scia, per la bici ringrazio Domenico Ciliberti per avermi segnalato ogni buca presente nell’asfalto e per la corsa, la dolcissima Mara Lavarra per avermi fatto, in inverno, da sveglia personale alle 5.15 del mattino per l’allenamento. Ringrazio ancora la mia squadra, amici con cui condivido la mia passione e un ringraziamento particolare va al mister Fabio D’Aprile e al nostro eccezionale presidente Pasquale Luisi, sempre disponibili, la mia adorata famiglia per la pazienza avuta per le numerose assenze ai pranzi domenicali e due donne che per me sono un grande esempio di forza: Susanna Alessani ed Annavaleria Daprile. Lo sponsor, Edil Sapi, nella figura di Erasmo, un amico che ama lo sport. Lo ringrazio infinitamente per aver creduto in una disciplina minore come il triathlon, in particolare per aver creduto in una ragazza e nello specifico in una ragazza attempata”.
 

“Quello che mi auguro - ha concluso la Pugliese - è che il racconto della mia esperienza faccia avvicinare sempre più ragazzi allo sport, perché nella sua purezza e lealtà, è un bellissimo momento  di crescita fisica, sociale e personale. Si impara a mangiare più sano, a lottare e sudare, a superare le difficoltà e a sapere che anche se si lavora duro, i risultanti potrebbero anche non arrivare, e come dice il mio amico di squadra Antonacci, se non si vince, si impara, come nella vita, no? Per cui, se riesco a uscire viva dalle acque del Danubio e non essere aggredita dalle pantegane, a non cadere in bici e a non perdermi nella corsa, dedico questa mia “speciale gara” a tutti i bimbi, in particolare ai bimbi della mia vita e alle mie adorabili nipotine”.
 

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