Triathlon Zerobarriere a Bari, quando il podio non conta
in racconti di corsa  del 04 dicembre 2024
di Fabio D'Aprile
Anche i Freedogs alla gara di triathlon sprint giunta alla seconda edizione, evento sportivo che vede gareggiare atleti normodotati affianco a diversamente abili.
foto Triathlon Zerobarriere a Bari, quando il podio non conta

Zerobarriere: un'utopia? Forse, ma anche il nome che la società del Cus Bari ha voluto dare alla sua gara di triathlon sprint giunta alla seconda edizione, evento sportivo che vede gareggiare atleti normodotati affianco a diversamente abili.

Zerobarriere tra gli atleti accomunati nel medesimo sforzo, ognuno con i propri mezzi. Zerobarriere perchè nella disabilità lo sport riveste un ruolo importante di aggregazione, motivazione ed integrazione. Zerobarriere perchè almeno ogni tanto non esiste "noi" e gli "altri", perché vedere un atleta senza gambe sollevato da un altro per uscire dall'acqua e raggiungere la "hand bike" in zona cambio ci fa ritrovare quell'empatia di cui avremmo tanto bisogno. Tutto questo è stata la gara di domenica.

Certo poi è stata anche gara vera, muscoli, sudore, fatica, una classifica, ma nel cuore degli atleti e degli spettatori non rimarrà solo il ricordo di un podio o una medaglia. Per la cronaca ha vinto il solito Michele Insalata, con il castellanese Marcello Roncone lì a pochi metri. Bene anche i Freedogs con un ottimo Vito Perta sesto assoluto e primo di categoria, e buoni i piazzamenti anche degli altri 7 partecipanti tra cui i podi di categoria di Pascalicchio e Simone. Una domenica speciale dunque, tra atleti speciali, perché il triathlon è anche questo.

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