Da Cesenatico a Sapri, da nord a sud: col tri le emozioni sono le stesse
in racconti di corsa  del 29 marzo 2024
di Nanni Di Vagno
Il Triathlon Olimpico di Cesenatico visto dall'interno. Con un pensiero ad una gara molto più a sud
foto Da Cesenatico a Sapri, da nord a sud: col tri le emozioni sono le stesse

Per quei pazzi del gruppo triathlon dei Freedogs la voglia di farsi male non basta mai. E stavolta dal satellite di Polignano parte un segnale: il buon Gigi propone “Andiamo a Cesenatico, ho gia prenotato 47 quadruple e 50mila triple per l’11 settembre, voi dovete solo dire si”.

E quel “si” l’abbiam detto. Ci ritroviamo l’11 settembre a Cesenatico in 11 (neanche a farlo di proposito). Siamo io, Paolo Zazzera, Giuseppe Carella, Giuseppe Campanella, Giuseppe Recchia, Gianvito Ottomano, Gigi L’abbate, Giuseppe Teofilo, Bartolo Pascalicchio, Enzo Giuliani e la quota rosa Paola Marconi.

Noi del sud ci muoviamo il giorno prima, perchè si sa, una gara è solo la scusa da dire alla moglie o alla fidanzata o al capo per spassarsela un po’ con i propri compagni di squadra, quindi armati di un 9 posti e di tanta ignoranza ci accingiamo a raggiungere il campo gara. Arriviamo li giusto in tempo per una foto con il grande portacolori del triathlon italiano Alessandro Fabian e per assistere alla superba gara super sprint delle donne, che non le mandano certo a dire.
A seguire ritiro pacchi gara e breve ricognizione del campo gara: i campi da beach volley, la spiaggia piena di ragaz…ehm… mi sto confondendo… intendevo dire, la zona dove avremmo nuotato, la zona cambio, l’arco d’arrivo. Organizzazione molto valida non c’è che dire.

Ma senza accorgercene il sabato finisce e ci ritroviamo già alla colazione pre gara, con gli amici del Nadir. Ovviamente la colazione pre gara è sempre un pasto dall’importanza cruciale, non bisogna esagerare ma bisogna assumere i giusti nutrienti, mica si possono mangiare a volontà crostate, ciambelle, croissant, cappuccino, secondo cappuccino, terzo cappuccino, prosciutto, formaggio… assolutamente! Non è un iron man!
- Paolo Zazzera “ah no?”
- Nanni: “e no caro Paolo”

Di li a poco si entra nel vero clima pregara, e di li a poco siamo già sul campo gara a sistemare la nostra amata sulla rastrelliera della ZC, un ultima carezza a lei, un ultima sistemata millimetrica alle scarpe, e via allo start: 800 atleti divisi in batterie da 200 si accingono ad affrontare questo triathlon olimpico (1.5 km nuoto - 40km bici - 10km corsa).
Allo start si scatena la solita tonnara, ma in una gara del genere il livello è alto, e si fa fatica a trovare acqua per nuotare, cosi si passano dei buoni 10-15 minuti a scazzottarsi fino a quando il gruppo non si allunga. Giusto altre due bracciate e si vola verso la T1, o dovrei dire si agonizza verso la T1, ancora con i piedi in acqua s’inizia a correre, a togliere la muta ,e dopo la muta cuffia ed occhialini, con il cuore a 180.

Finalmente si giunge davanti alla propria "donzella", tutta bella agghindata, pronta al ballo per cui ci si è allenati tanto, intrepida di essere cavalcata da un pazzo scatenato che non ha di meglio da fare la domenica mattina che andare a distruggersi in una gara (mentecatti). I 40km di questo olimpico sono 3 giri da 13 km percorsi a ritmi belli allegri, un susseguirsi di scatti e ripartenze che fanno male alle gambe specie di chi con la bici non ha un buon feeling, e seppur in pianura sia relativamente facile mantenere una scia, gli sforzi sono sforzi e il dazio lo si paga nella terza ed ultima frazione: la corsa.

Anche stavolta un multilap: un bel percorso piatto che segue la ciclabile ed il lungomare di 2.5 km da ripetere 4 volte. In questa fase, sebbene sia la più sofferta, ritrovi i compagni di squadra, gli amici delle altre squadre, ed un piccolo “Vai” o un "Cinque" scambiato in corsa diventa una grande botta di energia per lo spirito e permettono alle gambe dei ritmi che diversamente non avrebbero.

E finalmente l’arco "Finish" che sancisce un'altra avventura portata a termine. Niente podi per questi temerari Freedogs che tuttavia anche su gare molto partecipate come questa riescono ad accaparrarsi ottimi risultati personali che rivelano un livello sempre crescente di questo gruppo.

Un filo rosso collegava Cesenatico a Sapri con un altro Freedogs Vitantonio Pascale che lottava in un’analoga competizione a 1200 Km di distanza, vivendo le stesse ansie ed emozioni dei compagni di casacca portando a casa un ottimo tredicesimo posto assoluto. Dal nord a sud, due grandi trasferte! Che sia l’ultima di quest’anno? Lo vedremo

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